venerdì 29 Marzo 2024

“Tim, Kkr e Governo al lavoro per un’offerta unica sulla rete”. Così titola stamattina Il Sole 24 Ore.  Non è scontato che il veicolo pubblico prescelto sia Cassa depositi e prestiti. In arrivo la proposta di proroga dei termini concessi dal fondo Usa. Lunedì i rappresentanti del fondo americano hanno visto i tecnici di Palazzo Chigi e Mef, a breve altri incontri.  Nuova seduta al ribasso: il titolo a Piazza Affari cede l’1,18% e torna in area 0,30 euro.

Tim, Kkr e Governo al lavoro per un’offerta unica sulla rete

Cambio di scenario per il dossier Tim – riferisce il quotidiano economico -: Kkr e Governo a essere schierati dalla stessa parte, al lavoro per capire se e come imbastire un’offerta unica sulla rete dell’ex monopolista. Le interlocuzioni fra Kkr e Governo finiscono ora per cambiare il quadro. Tant’è che, a quanto risulta al Sole 24 Ore, sarebbe in arrivo in casa dell’ex monopolista una proposta di proroga dei termini concessi dal fondo Usa per dare l’ok a una due diligence di 4 settimane prima di formulare un’offerta vincolante. Quei termini, in scadenza il 28 febbraio, andrebbero quindi verso lo slittamento in avanti, a beneficio di un lavoro che starebbe iniziando a prendere corpo attorno a un nuovo schema. Il quale, come spiegato a Radiocor da fonti vicine al dossier, potrebbe declinarsi in un’offerta – presentata da Kkr insieme con un veicolo scelto dal Governo italiano – per la maggioranza della rete. A valle di questo sarebbe poi garantita la governance al Governo e il controllo sulla gestione operativa al fondo statunitense che è azionista al 37,5% di Fibercop: la societĂ  controllata da Tim (58%) con in pancia la rete secondaria della societĂ  guidata da Pietro Labriola. Che il veicolo scelto dal Governo possa essere Cdp non è detto, anche se la Cassa guidata da Dario Scannapieco, peraltro azionista di Tim al 9,8%, ha alle spalle know how sul dossier e mesi di lavoro su una possibile offerta – che tuttavia nonostante le attese non si è concretizzata, stoppata alla fine dello scorso anno dalle perplessitĂ  in seno all’Esecutivo Meloni – insieme con il fondo australiano Macquarie con cui condivide l’azionariato di Open Fiber (rispettivamente al 60% e 40%).

 

 

 

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