“Partite Iva, vigilate speciali”. Questa l’apertura di Italia Oggi. Aumentano le situazioni nelle quali l’Agenzia delle Entrate può provvedere alla chiusura d’ufficio delle aziende che mostrano particolari indici di rischiosità fiscale.
Scure del fisco sulle partite Iva
Per le partite Iva c.d. “apri e chiudi”, poco collaborative, a rischio frodi o inattive, l’Agenzia delle Entrate può disporre la chiusura d’ufficio. Grazie alle disposizioni del comma 148 dell’articolo 1 della legge di bilancio 2023 – si legge nel pezzo di Andrea Bongi -, si ampliano infatti le situazioni nelle quali l’Agenzia delle entrate può provvedere alla cessazione d’ufficio della partita Iva che presenta particolari indici di rischiosità fiscale.
Il quotidiano riporta i casi in cui il fisco può chiudere una partita Iva: verifica negativa dei dati forniti dal contribuente in sede di apertura posizione Iva; risultanze negative delle analisi del rischio di evasione condotte sul richiedente; mancata comparizione contribuente su richiesta dell’Ufficio; inattività per almeno tre anni; coinvolgimento (diretto o indiretto) in evasioni o frodi; riapertura partita Iva cessata d’ufficio, senza garanzie o senza fornire chiarimenti richiesti dall’Ufficio.
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