martedì 16 Aprile 2024

“La fase istruttoria del progetto relativo all’euro digitale è iniziata oltre un anno fa. Sin dal suo avvio, lo stretto coinvolgimento del Parlamento europeo è stato prioritario per la BCE”. Lo ha affermato Fabio Panetta, membro del Comitato esecutivo della BCE, dinanzi alla Commissione per i problemi economici e monetari del Parlamento europeo.

BCE, Panetta: “In autunno prenderemo decisione su euro digitale”

“Nel corso del 2022 – ha proseguito Panetta – in questa Commissione abbiamo discusso regolarmente le principali opzioni tecniche esaminate. I vostri contributi hanno fornito indicazioni preziose per il nostro lavoro; insieme con i riscontri ricevuti da altre controparti sia pubbliche sia private, essi hanno contribuito ai progressi compiuti nei mesi scorsi.

Queste interazioni sono essenziali per assicurare che la moneta pubblica (la moneta emessa dalla banca centrale) risponda alle preferenze e alle esigenze dei cittadini e delle imprese, in un contesto digitale in continua evoluzione.

Le abitudini di pagamento dei cittadini europei stanno mutando a una velocità senza precedenti: negli ultimi tre anni i pagamenti in contanti effettuati nell’area dell’euro sono diminuiti dal 72 al 59 per cento di quelli totali, mentre i pagamenti digitali si sono ulteriormente diffusi. Nei Paesi Bassi e in Finlandia, ad esempio, il contante è utilizzato soltanto in un quinto delle transazioni. Al tempo stesso, i cittadini vogliono avere la possibilità di pagare con moneta pubblica. La maggior parte di essi considera importante o molto importante avere sempre a disposizione una tale opzione.

Un euro digitale risponderebbe a questa crescente domanda di pagamenti elettronici, rendendo disponibile la moneta pubblica in forma digitale. Insieme con il contante, un euro digitale offrirebbe ai cittadini europei l’accesso a un mezzo di pagamento che consentirebbe di pagare ovunque nell’area dell’euro, senza costi. La facilità di accesso e la convenienza del suo utilizzo favorirebbero l’adozione della nuova moneta, migliorando l’inclusione finanziaria.

Nel mio intervento odierno esaminerò come l’euro digitale potrebbe aiutarci a rendere disponibile la nostra moneta ovunque e per ogni necessità nell’area dell’euro.

Concluderò le mie osservazioni soffermandomi sul programma di lavoro per il 2023, durante il quale la BCE porterà a termine la fase istruttoria del progetto relativo all’euro digitale e la Commissione europea presenterà la sua proposta legislativa.

Una soluzione di pagamento digitale conveniente, che dia ai cittadini il controllo sul proprio denaro

La BCE è all’avanguardia tra le maggiori banche centrali nella progettazione di soluzioni di pagamento digitali per le transazioni sia al dettaglio sia all’ingrosso.

I pagamenti sono parte integrante della nostra vita quotidiana: di norma, tutti abbiamo con noi almeno uno o più strumenti di pagamento quali le monete, le banconote, una carta di credito o un telefono cellulare.

La priorità del progetto relativo all’euro digitale è da sempre chiara: preservare il ruolo della moneta emessa dalla banca centrale nei pagamenti al dettaglio, offrendo agli utenti l’opzione di utilizzarla anche laddove ciò non è oggi possibile, come ad esempio nel commercio elettronico.

L’euro digitale non sostituirebbe gli altri metodi di pagamento elettronici, né tantomeno il contante, ma si affiancherebbe ad essi. Esso contribuirebbe a salvaguardare la nostra sovranità monetaria e, al tempo stesso, a rafforzare l’autonomia strategica dell’Europa.

Nelle versioni iniziali, l’accesso all’euro digitale verrebbe limitato ai residenti nell’area dell’euro: consumatori, imprese, commercianti e amministrazioni pubbliche.

L’euro digitale dovrebbe essere facilmente accessibile e utilizzabile nell’intera eurozona, al pari del contante. In base alle nostre analisi, uno “schema” di pagamento costituirebbe la soluzione più idonea per conseguire tali obiettivi: definendo un insieme uniforme di regole, prassi e standard, uno schema consentirebbe infatti agli intermediari di sviluppare, sulla base dell’euro digitale, i propri prodotti e servizi.

Uno schema garantirebbe ai cittadini di poter avere sempre accesso a determinati servizi di base, indipendentemente dall’intermediario presso cui essi detengono un conto o un wallet.

L’euro digitale rappresenterebbe un bene pubblico. In linea con questa sua caratteristica, esso dovrebbe offrire ai cittadini un accesso gratuito ai servizi di base, quale ad esempio la possibilità di effettuare pagamenti tra persone, come avviene già oggi per i pagamenti in contanti.

In aggiunta a tali servizi di base, gli utenti potranno inoltre avvalersi di servizi aggiuntivi offerti dagli intermediari in base alle proprie strategie commerciali.

I pagamenti “condizionati” (o programmabili) sono spesso menzionati tra i possibili servizi innovativi, anche se il termine talora crea confusione e suscita timori.

I pagamenti condizionati consentono all’utente di definire le modalità con cui effettuare pagamenti in maniera automatica qualora siano verificate determinate condizioni stabilite in precedenza dallo stesso utente. Egli potrebbe, ad esempio, decidere di impostare un pagamento mensile automatico in euro digitali al fine di pagare l’affitto della propria abitazione. Il beneficiario del pagamento non avrebbe alcuna limitazione all’utilizzo del denaro ricevuto ogni mese.

Gli intermediari vigilati, dato il loro contatto diretto con gli utenti, rappresentano i soggetti più adatti a individuare le modalità con cui effettuare pagamenti condizionati e a individuare eventuali altri servizi avanzati di pagamento da offrire alla clientela.

Ma desidero essere chiaro: l’euro digitale non sarà una moneta programmabile. La BCE non fisserà alcuna limitazione su dove, quando o chi i cittadini potranno pagare con l’euro digitale. Se lo facessimo, staremmo offrendo un voucher. E le banche centrali emettono moneta, non voucher.

Siamo anche consapevoli della preoccupazione espressa da alcuni secondo cui un euro digitale potrebbe compromettere la riservatezza dei dati di pagamento personali.

Per quanto ci riguarda la nostra proposta sarà che la banca centrale non abbia accesso ad alcun dato personale degli utenti.

Dal punto di vista più generale, spetterà poi a voi, co-legislatori, stabilire l’equilibrio ottimale tra la protezione della privacy e il conseguimento di altri importanti obiettivi di natura pubblica, come il contrasto al riciclaggio di denaro, al finanziamento del terrorismo e all’evasione fiscale o il rispetto di eventuali sanzioni. Nell’ambito della nostra attività di analisi, stiamo definendo soluzioni in grado di preservare la privacy per costruzione, come impostazione predefinita fin dalla fase di progettazione, riservando all’utente il pieno controllo sui propri dati di pagamento. A tal fine stiamo collaborando strettamente con il Garante europeo della protezione dei dati e con il Comitato europeo per la protezione dei dati.

Usare un euro digitale facilmente e ovunque nell’area dell’euro

In quanto moneta della banca centrale, l’euro digitale rappresenterebbe un bene pubblico europeo, utilizzabile agevolmente e senza vincoli da parte di cittadini e imprese, indipendentemente dall’intermediario con cui essi intrattengono rapporti o dallo Stato in cui risiedono.

L’accesso e l’utilizzo universali sarebbero essenziali per conferire all’euro digitale il ruolo di àncora monetaria e per poter soddisfare le aspettative dei consumatori. I riscontri ricevuti dai cittadini evidenziano il valore che essi attribuiscono alla possibilità di disporre di uno strumento che sia utilizzabile qualora si intenda effettuare un pagamento. I cittadini europei non pagano sempre in contanti, ma vogliono avere la possibilità di farlo ogni qual volta ne abbiano bisogno. La stessa logica si applica a un euro digitale.

Spetterà a voi, co-legislatori, adottare gli interventi normativi in grado di garantire una ampia accettazione dell’euro digitale nei pagamenti, assicurando al tempo stesso che i cittadini abbiano ampio accesso alla nuova moneta.

Queste due caratteristiche costituiscono condizioni necessarie per il successo dell’euro digitale, ma da sole non basteranno a garantirlo. La disponibilità di una vasta gamma di servizi e una elevata facilità d’uso da parte degli utenti sono anch’esse essenziali per assicurare una rapida e diffusa adozione dell’euro digitale.

Stiamo pertanto studiando come utilizzare l’euro digitale con modalità sia online sia offline. Sarebbero così disponibili servizi diversi, che offrirebbero molteplici benefici. Ad esempio, l’utilizzo offline garantirebbe un livello di privacy simile a quello del contante. Esso rafforzerebbe inoltre la resilienza della nuova moneta, in quanto la renderebbe utilizzabile anche in assenza del collegamento a Internet.

Stiamo inoltre esaminando due diverse modalità per offrire un accesso agevole all’euro digitale.

Innanzitutto, gli intermediari vigilati potrebbero includere l’euro digitale nelle proprie piattaforme commerciali. Gli utenti potrebbero così accedervi facilmente, mediante l’applicazione o l’interfaccia bancaria che essi utilizzano abitualmente.

Stiamo inoltre studiando per l’euro digitale una nuova app che includerebbe unicamente funzionalità di pagamento di base, anch’esse gestite dagli intermediari. L’app garantirebbe che l’euro digitale sia sempre disponibile e utilizzabile per pagare con modalità analoghe ovunque ci si trovi nell’area dell’euro.

Le prime versioni dovrebbero consentire di effettuare pagamenti contactless, con codici QR e con semplici modalità per effettuare operazioni online. Con l’evolvere della tecnologia, altre forme di pagamento saranno rese disponibili in futuro. Per quanto riguarda l’hardware, gli utenti potrebbero pagare con telefoni cellulari, carte fisiche o con altri dispositivi quali gli smartwatch.

Al fine di garantire funzionalità e facilità d’uso per l’utente finale sarà necessaria una stretta cooperazione tra tutti gli attori coinvolti: i gruppi di consumatori, che conoscono meglio di chiunque altro le esigenze di pagamento degli utenti; gli intermediari, in futuro deputati a offrire i servizi di pagamento alla clientela; i commercianti, anch’essi desiderosi di agevolare le modalità di pagamento per i propri clienti.

Abbiamo avviato la preparazione di un unico manuale di norme (rulebook) relative allo schema per l’euro digitale, al fine di offrire una soluzione armonizzata e di facile utilizzo ovunque nell’area dell’euro.

Il programma di lavoro per il 2023

Desidero concludere soffermandomi sul programma di lavoro per i prossimi mesi.

Nel 2023 continueremo la nostra fase istruttoria, coinvolgendo regolarmente questa Commissione nel nostro lavoro.

Insieme con la Commissione europea, stiamo analizzando un possibile schema di costi per l’utilizzo dell’euro digitale. In parallelo, stiamo esaminando tutte le caratteristiche tecniche sin qui individuate, al fine di condensarle in un disegno complessivo dell’euro digitale in primavera.

Stiamo concludendo la predisposizione dei prototipi. Stiamo coinvolgendo gli operatori di mercato al fine di ottenere una panoramica delle opzioni disponibili per la progettazione tecnica di eventuali componenti e servizi dell’euro digitale.

Discuterò tutti questi temi con voi nei prossimi mesi, prima che il Consiglio direttivo approvi qualsivoglia opzione tecnica e di distribuzione.

In autunno la fase istruttoria giungerà al termine. Solo a quel punto il Consiglio direttivo della BCE deciderà se passare alla fase di realizzazione.

Vorrei ribadire, ancora una volta, che il mero passaggio alla fase di realizzazione non implica l’emissione dell’euro digitale. Tale fase sarebbe volta a sviluppare e verificare le soluzioni tecniche e commerciali necessarie per fornire e distribuire l’euro digitale, se e quando una decisione circa la sua emissione sarà presa.

L’eventuale decisione del Consiglio direttivo di emettere un euro digitale sarebbe presa a uno stadio successivo e solo dopo che il Parlamento europeo e il Consiglio dell’UE avranno definito il necessario quadro normativo.

Il progetto dell’euro digitale è un’iniziativa genuinamente europea. Non ha natura unicamente tecnica. Esso ha una chiara valenza politica, in virtù delle sue vaste implicazioni di natura sociale. Tutti i responsabili delle politiche europee svolgeranno un ruolo importante, tenendo presenti i rispettivi ruoli e mandati. E dobbiamo sempre perseguire l’ampio sostegno dei cittadini europei.

Sono pertanto ben lieto di continuare la fruttuosa cooperazione con i co-legislatori europei. Sono personalmente impegnato a proseguire i regolari scambi sin qui effettuati con questa Commissione”, ha concluso Panetta.

 

 

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